Quotidiani conflitti

Diversità accostate
senza apparente logica
conquistano la sorte
d’un primo piano tondo
fra toni cupi
e sfumature perse
Sprazzi gialli di luce
minacciati dal grigio
prendono tempo
Su bianche spiagge
disegnano una tregua

Sono tessere pregne
di quotidiano affanno
che affollano le pieghe
del quadro in divenire
dove l’occhio s’inventa
illusorie sequenze
e strategie di cicli
Alchimie in equilibrio
frenano il levitare
d’esuberanti eccessi
Tengono il gioco
nei limiti concessi

Fugge tra fibra e fibra
ogni impura presenza
che il vortice respinge
oltre il vitale spazio
finché la giostra
-decelerando
piano piano-
s’arresta

Senza di sé memoria,
privati d'ogni storia
i panni del bucato
in brusca ricaduta
s’assestano nel cesto


[16/11/2005]