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La vita in tasca






Avrei voluto sì, a quella svolta,
dopo una lunga e amara riflessione
sul come e sul perché, venirne fuori
spavaldamente, con la testa alta.
A mo’ di sfida dire: adesso basta!
Voglio guidare io questo naviglio
di vita che appartiene a me
e decidere io, giorno per giorno,
su quale stella dirigere la prua.
Ma il coraggio di buttare alle ortiche
questa mano di carte già servite
è mancato all’appello e rimandando
sempre a domani, ancora sono i venti
-avversi e capricciosi- a comandare.
Restano in tasca i piccoli ripieghi
che non somiglian certo a soluzioni:
solo parvenze di soddisfazioni.


[22/06/2008]