“Construção” è una canzone di denuncia sociale, abilmente costruita come un gioco di parole, solo apparentemente freddo, in realtà profondamente ironico, volutamente distaccato, illogico ma significativo come lo sono i sogni.
È il racconto di un dramma, che si consuma nella più assoluta indifferenza, anzi diventa un banale elemento di disturbo, nella generale euforia del giorno festivo.
Due versi in particolare diventano emblematici nello svolgersi degli eventi:
“Mattone su mattone in un disegno magico
gli occhi impastati di cemento e lacrime”
Ci raccontano di dolore e rimpianto che, in un estremo tentativo di ritrovare la dimensione umana, persa negli ingranaggi della macchina sociale, suggeriscono il disegno di una costruzione assurda e magica.
La particolare struttura armonica della partitura musicale, essenziale ma efficacissima, ne esalta la tragicità, grazie anche al ritmo cadenzato ed incalzante, in un crescendo orchestrale che ne esaspera la tensione.
Ringrazio Giancarlo Grassi che ne ha curato questa libera traduzione, tesa a mantenerne la cadenza originale ed a rispettarne l’essenzialità.
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