Che giorno è?
(pagine di diario)
Tutto accade troppo in fretta ed io non sono ancora pronta.
Mi serve più tempo per archiviare i discorsi non ancora conclusi, i problemi irrisolti, per smaltire ameno le ultime urgenze.
L’acquario è una desolante vasca disabitata, un enigma addossato alla parete più in vista dell’ingresso: vuoto assoluto; ancora da ripulire, per togliere tracce di un passato glorioso, ma non indenne da contaminazioni.
Pochi quadri degni di nota mi guardano con aria interrogativa, posati ancora a terra, accanto ai piedi di un tavolino, in attesa di migliore collocazione e tanti altri ne vorrei preparare, da particolari veramente speciali del mio archivio fotografico, come un paio di ritratti delle figlie, in un momento di intensa gioia e spontaneità.
L’obiettivo ha colto il volto di Rosanna di tre quarti, contro lo sfondo accecante di un cielo terso e luminosissimo. Fili di seta i capelli mossi dalla brezza della vallata: esili parentesi che racchiudono l’infinita dolcezza dello sguardo. Avrà avuto sedici anni ed un fotografo innamorato. Ma è già un passato lontano.
Paola è in piedi in controluce all’interno del camper, soddisfatta del suo stato di madre, di sposa, di donna più che mai tesa a cogliere in pieno la vita e le intime gioie che questa stessa le sta regalando, grazie alla sua attiva partecipazione e alla sua tenacia. Artefice di ciò che ha saputo realizzare con la complicità di colui che ha diviso con lei ogni momento di questi recenti anni, dalla maturità alla laurea e poi al matrimonio.
Sui nudi rami spinosi del rosaio i getti rosso-viola spuntano radi, per ora, ma intenzionati ad allungarsi senza soluzione di continuità, mentre io volgo lo sguardo in basso, sorpresa dalla presenza di folti e lunghi ciuffi di foglie ancora strette fra loro, che faranno presto corona agli steli dei narcisi gialli e dei crochi.
Il miracolo è già in atto. Il risveglio è iniziato prima che me ne rendessi conto: domani esploderà primavera, assai prima della data convenuta.
[04/02/2011]
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